De Mita e Tempesta: bagliori di vita in una città di morti.

De Mita e Tempesta: bagliori di vita in una città di morti.

Dott. De Mita

Il dott. Diego de Mita è nato a Foggia il 1° gennaio 1894, nell’anno in cui Umberto Giordano cominciava a comporre l’Andrea Chénier e Guglielmo Marconi iniziava gli esperimenti scientifici, che avrebbero, poi, condotto all’invenzione del telegrafo senza fili, ed è morto nella sua città natale il 25 maggio 1966, mentre l’on. Aldo Moro era Presidente del Consiglio e dieci giorno dopo la conquista del 12° scudetto da parte dell’Inter. Unico medico condotto di Foggia nella sanguinosa estate 1943, si prodigò nel soccorrere i feriti fra le macerie e nell’aiutare a seppellire dignitosamente le migliaia di vittime. In più di un’occasione, unitamente a Padre Tempesta, si finse morto, accovacciandosi tra i cadaveri, mentre gli aerei da mitragliamento, volando raso terra miravano gli obiettivi civili a vista.
E’ stato insignito di medaglia d’oro con pergamena insieme a tutti quelli che si prodigarono nel prestare soccorso ai feriti, dall’Amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Graziani.
“Era il classico medico di un tempo. Nel suo ambulatorio, infatti, interveniva con punti di sutura, gesso, piccoli interventi chirurgici, parti ed in assenza di diagnostica curava i pazienti in maniera efficace, al tal punto da essere denominato il “medico della polmonite”.
Già Presidente dell’Ordine dei Medici per diversi anni, è stato medico condotto, medico delle ferrovie, medico delle carceri, medico dei vigili del fuoco, medico dell’ospizio “Maria Grazia Barone”, medico della mutua. Apriva il suo studio alle 5 del mattino per concludere la sua giornata lavorativa nel pomeriggio inoltrato. Aveva una personalità forte, ma di indole era generoso ed altruista, schivo da onori e riconoscimenti.”
Queste le parole del dott. Massimo Mazza, in ricordo del nonno dott. Diego De Mita.
Padre Odorico Tempesta, invece, è nato a Bitonto nel 1912 mentre, a Bologna, moriva Giovanni Pascoli e l’Italia occupava il Dodecanneso,ed è morto, novantenne, nel febbraio 2003.
“Superiore in diversi conventi, Segretario provinciale, docente di teologia dogmatica, Padre Odorico è stato anche insignito di diversi riconoscimenti letterari. A Foggia nel 1943, prestò soccorso a migliaia di persone organizzando una vera e propria “missione” come quelle che oggi Gino Strada allestisce in Afghanistan con Emergency” (Filippo Santigliano, Addio a Padre Odorico Tempesta. Organizzò i bombardamenti del ’43, Gazzetta del Mezzogiorno 8/2/2003)
“La sua (di Padre Odorico Tempesta ndr.) sensibilità verso la cultura e la storia locale…A lui si deve la riapertura del convento valenzanese nel 1946, dopo oltre ottanta anni di chiusura. .” (Tonio De Nicolò, corrispondente GdM per Il Valentiniano, Montréal, gennaio – marzo 2003 )
Queste due delle testimonianze giornalistiche, immediatamente successive alla morte, sulla vita intensa, vivace, da filantropo, ma lontana dai riflettori del “fraticello del ‘43”.
Consiglio la lettura del libro, Foggia nelle ore della sua tragedia, scritto da Padre Odorico Tempesta, a quanti volessero approfondire la conoscenza dei drammatici mesi dell’estate 1943.

Flora Bozza
Foggia, li 22 luglio 2011

 

This entry was posted on venerdì, Luglio 22nd, 2011 at 09:41 and is filed under Senza categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.


Comments are closed at this time.