I segni sulla città dimenticati.

Ieri è uscito il terzo articolo su l’Attacco della rubrica ‘Foggia in Guerra’ vi proponiamo il testo affinchè si possa aprire un dibattito in merito.

La furia delle bombe lasciò nel cuore e nell’animo dei foggiani un senso di smarrimento e rassegnazione, molti fuggirono, altri fecero perdere le tracce scappando oltreoceano, altri ancora restarono e parteciparono alla ricostruzione della città rendendola vivibile e accogliente facendo però attenzione a non cancellare la memoria, a non eliminare quegli elementi che hanno segnato la storia della città e dei quali tutti i foggiani dovrebbero conoscerne la storia.

Dalla fine del 1943 fino al 1947, gli alleati erano di stanza in Capitanata, la presenza dei numerosissimi aeroporti, la stazione ferroviaria e la zona particolarmente strategica spinse gli squadroni a stabilirsi nel Tavoliere per restare fino alla fine della guerra ed anche oltre. Durante gli anni dell’occupazione, la nostra vita fu indubbiamente influenzata dalla loro presenza, portarono chewing-gum, sigarette, cioccolato e cibi in scatola, molti foggiani non avevano mai visto tutto ciò ma nonostante qualche mese prima ci avessero distrutto, i soldati si mostravano sempre gentili e generosi regalando i loro averi in cambio di piccoli favori.

Tra i segni lasciati dalla coalizione alleata c’è, sicuramente tra i più evidenti, la scritta che indicava il parcheggio riservato alle auto di servizio su una facciata dell’attuale Municipio. Recita ‘Reserved for A-3 Car Staff Car’ è un segno tangibile dell’occupazione se non dell’invasione alleata che prese il potere della città, e di tutta l’Europa,  istituendo gli uffici della Red Cross proprio nella sede dell’odierno Comune. Questo è un segno che evidentemente non piace ne ai foggiani ne ai nostri amministratori, si sta facendo di tutto per farlo scomparire, qualche mese fa, proprio la pagina ‘Foggia in Guerra’, avviò una campagna di sensibilizzazione verso quella scritta poiché era stata vandalizzata, ricoperta da vernice spray, fu presto ripulita per nostra felicità ma ora, con l’arrivo della bella stagione, hanno pensato bene di posizionare lo scarico della condensa del climatizzatore proprio su quella porzione di muro, l’acqua lentamente, goccia dopo goccia sta ‘mangiando’ l’inchiostro nero facendo ormai scomparire il lato sinistro. E’ così complicato canalizzare il flusso d’acqua e coprire la scritta con una economicissima lastra di plexyglass?

Un altro esempio è palazzo Angelone, in vico Aquila, zona via Manzoni, la zona fu duramente colpita dalle bombe, ma quel palazzo la scampò, ora si è pensato bene prima di circondarlo di nuove abitazioni, ‘soffocandolo’ e nascondendolo, la scorsa estate qual che ne restava è stato definitivamente abbattuto, facendo così crollare un altro testimone oculare della storia foggiana.  Altro esempio è l’indicazione, scritta su un muro sull’attuale corso Vittorio Emanuele, parzialmente coperta da ristrutturazioni precedenti, si leggeva solamente ‘Coprifuoco tutti i cittadini dalle ore 20’ e si è pensato bene di coprirla definitivamente facendola sparire per sempre.

Un segno che difficilmente scomparirà è quello delle schegge sul marmo in via Tugini angolo corso Roma, proprio in quell’incrocio una bomba centrò una donna che scappava con una bambina, i segni delle schegge sono evidenti ancora oggi, il marmo è stato scalfito più volte ed in più punti, spesso ci passiamo davanti e neanche ci facciamo caso.

Altro segno nascosto del passaggio degli alleati è il garage riservato al Col. Grosby, con relativa indicazione che si trova all’interno del cortile della Prefettura ed è ancora integra. Questa città ci parla, ci racconta tutto quello che ha passato, i segni seppur sempre meno, ci sono, ma noi spesso non sappiamo individuarli anzi, li calpestiamo senza alcuna pietà. Siamo immersi nella storia, ogni palazzo del centro storico è testimone di avvenimenti che hanno segnato il duro e faticoso percorso che questa città ha vissuto e sta vivendo, una storia non di certo rosea ma ricca di tantissimi avvenimenti nel bene e nel male, il nostro impegno dev’essere quello di salvaguardare e proteggere ciò che il passato ci ha donato e conoscere per non rovinare il futuro.

This entry was posted on domenica, Giugno 23rd, 2013 at 09:21 and is filed under Iniziative, Memoria, Segni sul territorio. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.


Comments are closed at this time.