Palazzo Trifiletti, lo stiamo perdendo

Apr 15th, 2013 Postato in Iniziative | Commenti disabilitati su Palazzo Trifiletti, lo stiamo perdendo

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Articolo di Carmine de Leo da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ del 6 maggio 2012

Rassegnati i foggiani si sono abituati all’inarrestabile scomparsa delle testimonianze della loro storia; nell’Ottocento scomparvero varie chiese e conventi soppressi e poi distrutti dall’incuria, negli anni Venti del ‘900 furono abbattuti altri antichi edifici e le chiese di Santa Lucia, San Michele e San Lazzaro, oltre al convento del SS. Salvatore; i bombardamenti fecero il resto distruggendo i Conservatori della Maddalena e di Santa Teresa, la Taverna dell’Aquila, la Pianara ed altri antichi edifici.

Quel che resta della nostra identità storica dovrebbe quindi essere considerato come un bene ancora più prezioso ed avere quindi un’attenzione maggiore da parte della città, ma non è così: la lezione della storia non è servita. Il furto della nostra identità continua ed ecco che qualche anno fa è stato distrutto l’antichissimo Arco di San Michele con gli attigui palazzi storici dei Pisani-Poppa e De Angelis. Proprio nelle vicinanze dell’arco di San Michele, con prospetto su Corso Garibaldi, si erge, forse ancora per poco, la decorosa facciata del palazzo Giovene, antica dimora gentilizia di questo casato di origine partenopea presente a Foggia già verso il Settecento.

L’arma di questo casato era affrescata sulla volta dell’androne d’ingresso di tale palazzo: d’azzurro con un albero al naturale tenuto da due leoni d’oro controrampanti ed affrontati come conferma il Cadida-Gonzaga nei suoi studi sulla nobiltà meridionale. Frazionata la proprietà dell’edificio, essa passò in seguito ad altre minori famiglie, fra cui i Trifiletti, nome con cui è indicato il palazzo. alcune foto degli anni ’70-’80 confrontate con lo stato attuale dell’edificio, illustrano il lento ed inarrestabile declino di questo antico edificio. Negli ultimi decenni, nonostante nel 1984 fosse stato posto sotto vincolo dal Ministero dei Beni Culturali, sono scomparse dall’androne dell’edificio una graziosa edicola devozionale dedicata alla Madonna ed alcune preziose teste equine di bronzo anellate, utilizzate un tempo per agganciarvi le redini dei cavalli.

Trafugate anche le vecchie serrature e gran parte delle decorazioni a forma di gigli del maestoso portone d’ingresso, la corte dell’edificio si presenta oggi come una discarica a cielo aperto, mentre i tetti ormai sfondati, mostrano dall’alto i vecchi ambienti della costruzione e permettono alle intemperie di continuare l’azione di distruzione dell’edificio ormai disabitato perché pericolante. Come un malato terminale il palazzo Giovene aspetta di crollare definitivamente e solo di rado, qualche sussulto, rimorso delle nostre coscienze, ci ricorda che andrebbe salvato con citazioni e comunicati che, fino ad ora sono rimasti inascoltati. Come per l’arco di San Michele, piangeremo anche in questo caso lacrime di Coccodrillo?

Carmine de Leo

Abbiamo effettuato un sopralluogo per renderci conto in che condizioni versa ora la struttura che è in stato di totale abbandono. Ogni giorno che passa, ogni pioggia, ogni giornata ventosa è un macigno che schiaccia sempre più quella che una volta era una signorile struttura. Il portone d’ingresso murato, una porta inferriate saldata tra i mattoni e il portone in legno semi aperto lasciano intravedere l’interno, tra sporcizia e rifiuti di ogni genere, salta alla vista una grande scalinata abbracciata da due colonne, un albero è cresciuto all’interno del piccolo cortile e le porte di quelle che una volta erano le stalle ora sono in balia della corrente. Di seguito una breve galleria fotografica su Palazzo Trifiletti.

 

La guerra a Foggia, Fonti e Documenti.

Mar 28th, 2013 Postato in Iniziative, Memoria | Commenti disabilitati su La guerra a Foggia, Fonti e Documenti.

locandina 26-3-13 conferenza La guerra a Fg-Museo CivicoGrande successo per la conferenza tenutasi presso il Museo Civico di Foggia dal titolo ‘La guerra a Foggia – Fonti e Documenti’. Alla presenza della direttrice del Museo, dott.ssa Gloria Fazia, del Cons.re Naz.le Nastro Azzurro Lorenzo Brunetti e del presidente degli Amici del Museo avv. Domenico di Conza, Carmine de Leo ha illustrato attraverso fotografie originali dell’epoca, documenti e stralci di giornale il periodo dalla prima guerra mondiale fino all’occupazione alleata.

I DOCUMENTI- Il de Leo ha mostrato durante il suo intervento quanto fosse importante per Foggia il Gino Lisa, che per gli alleati fu il punto di riferimento per addestrare nuovi piloti, ‘The foggiani group’ erano soprannominati, la scuola di volo di Foggia era tra le migliori e più avanzate, troppo facile quindi il confronto con il presente, oggi dopo varie battaglie l’aeroporto civile è chiuso, è stato tutto trasferito a Bari, il monumento che salutava i viaggiatori all’ingresso della struttura, ‘Ali sospese’, simbolo dello stesso aeroporto ora è abbandonato tra le campagne, nella terra, coperto da un cumulo di stracci. Si ritorna a 70 anni fa, alla guerra, che ufficialmente colpisce l’Italia meridionale già nel 1941 anche se la popolazione civile di poco si accorge. L’obiettivo è quello di mettere in ginocchio tutta la Puglia tagliando l’acqua, un gruppo di paracadutisti alleati hanno l’obiettivo di far saltare il ponte sul Tragino, servono diversi chili di esplosivo, perchè in cemento armato, la missione pericolosissima non è quindi compiuta per mancanza di attrezzatura necessaria e quindi tutti corrono verso il fiume Sele dove ad attenderli doveva esserci un sommergibile che non è mai partito, furono tutti fatti prigionieri. Arriviamo al 1943, le foto strazianti della devastazione delle bombe, la città distrutta, poi l’arrivo degli alleati, un’interessante raccolta di documenti da parte di Carmine de Leo che ha fornito indicazioni sugli archivi nei quali è possibile reperire il materiale, bisogna avere tanta passione e pazienza per ricercare.

LA STORIA E LE NUOVE GENERAZIONI- Tocca a Vincenzo Saponaro, 22enne studente universitario ed appassionato di storia, amministratore del sito web Foggia in Guerra interviene durante la conferenza al Museo Civico. La storia e le nuove tecnologie si possono conciliare, il sito messo su da Saponaro su idea del prof. Rotundo, nasce nel 2008 e subito risalta all’attenzione dei foggiani e non, fino a quel momento non esisteva un sito web eclusivo sull’argomento. Coma ha affermato Saponaro, ‘il sito è di proprietà della collettività, i documenti e le foto presenti vengono tutti dalle vostre storie’. Molto interessante è la sezione Testimonianze. Saponaro ringrazia anche i suoi preziosi collaboratori soprattutto per la pagina Facebook, Giuseppe Capolongo e Tommaso Palermo per aver fornito molto materiale e indicazioni storiche, Roberta Mastroluca per la diffusione della pagina e degli articoli, Carmine de Leo e Salvatore Aiezza peril materiale messo a disposizione per il sito. Una carrellata di foto dell’epoca soffermandosi sui protagonisti, Madleine Carroll, Padre Odorico Tempesta, Padre Agostino Castrillo, il dott. De Mita, Mons. Fortunato Maria Farina, don Mario Aquilino, gente che si è prodigata per dare manforte durante la tragica estate che ha colpito la città di Foggia dall’alto. Poi la foto della ‘fuga’ della Madonna dei sette veli, portata a San Marco in Lamis nell’agosto 1943, la città è abbandonata, i foggiani non hanno neanche la loro patrona. Distruzione e morte fino a settembre, quando arrivano gli alleati che dopo averli bombardati portano ordine, spicca la figura del maestro Garofalo che con la sua musica allegra fa divertire gli ufficiali. ‘I nostri nonni hanno ricostruito una città ridotta ad un cumulo di macerie, trasformandola in un centro importante per il sud e per l’Italia intera, oggi siamo sprofondati agli ultimi posti come vivibilità, dobbiamo raccogliere le macerie economiche e risollevare le sorti di questa città dalla memoria corta.’

1943/2013. Per non dimenticare: Le ragioni di una tragedia e la memoria del ricordo.

Gen 19th, 2013 Postato in Iniziative, Memoria | Commenti disabilitati su 1943/2013. Per non dimenticare: Le ragioni di una tragedia e la memoria del ricordo.

549713_431323440247515_692185569_nRicorre quest’anno il 70^ anniversario della tragica estate dei bombardamenti sulla nostra città: L’estate del 43^, che lutti e devastazioni, ciecamente, sparse su Foggia, colpendo soldati e civili , vecchi e bambini, donne, invalidi, lavoratori, tutti allo stesso modo, indifesi e inermi contro la soverchiante forza del nemico/amico, che dal cielo, quasi come fosse un semplice “gioco di guerra”, si abbattè sulla nostra città. Da maggio a settembre, sin dopo l’armistizio, questa furia ; questo vento di morte e distruzione, portò via con se la vita di quasi 20000 foggiani e oltre il 70% dei suoi beni materiali ( case, uffici, chiese, scuole, industrie). A questa, di tragedia, se ne accompagnò un’altra, in una spirale che sembrava non avesse fine: quella degli sfollati; coloro cioè che, pur avendo salva la vita, avevano perso tutto e furono costretti a lasciare i corpi ancora caldi dei loro congiunti morti o dispersi sotto le macerie e le loro case, meglio, quel che ne rimaneva, per avventurarsi in Paesi e luoghi che li avrebbero accolti e ospitati. Come i profughi che vediamo oggi incolonnati, fuggire dalle guerre che insanguinano tanti luoghi nel mondo, così immaginiamo le colonne di nostri concittadini, persi tra la paura e l’angoscia, calcare i tratturi e le poche strade asfaltate che collegavano Foggia alla provincia; e l’assalto ai treni, che partivano dall’Incoronata e Cervaro perché la nostra stazione era distrutta. E dopo la guerra, il periodo di “convivenza”, anche , per molti aspetti forzata, con gli alleati, nuovi “occupator” del territorio italiano e l’avvio della ricostruzione e della rinascita. I primi “capitoli” di una nuova Foggia che , dalle ceneri della guerra, cercava di risorgere grazie al grande spirito di sacrificio e solidarietà che, nei momenti cruciali della nostra storia, non è mai mancato tra i cittadini foggiani.

Sono, quelli sopra elencati, molti, ma non tutti, degli aspetti che meriterebbero di essere approfonditi e che dovrebbero, in questo 70^ anniversario, essere celebrati come si conviene: coinvolgendo scuole, istituzioni, movimenti civile e tutta la cittadinanza. Si avverte, da più parti, l’esigenza di “riappropriarsi” di un evento che ha stravolto per sempre il volto della città; così come è palpabile, nei discorsi che si fanno con gli anziani ed i, pochi, reduci rimasti di quei giorni, la voglia di raccontare e parlare; perchè non è vero che gli anziani hanno voglia di dimenticare. Verò è, piuttosto, essere mancata, i questi anni, qualsiasi attività di coinvolgimento degli anziani e della popolazione, in genere, in progetti che avessero quale obiettivo la “rivalutazione” storica, attraverso le “fonti” originali: cioè coloro che hanno vissuto sulla propria pelle l’infausta stagione. Prova di ciò ne sia il fatto che, per esempio, ad ogni uscita pubblica del Comitato costituitosi lo scorso anno, per la raccolta di fondi al fine di realizzare un monumento alle vittime dei bombardamenti del 43, si è sempre registrata la presenza di tante persone, molti , specie giovani, quasi all’oscuro dei fatti che avvennero nella loro terra durante l’estate del 43, oppure che avevano degli stessi una visione parziale o distorta. Numerosi anziani che, volontariamente, hanno iniziato a raccontare le loro storie e mostrare foto e “carte” oramai ingiallite, che chissà per quanto tempo avevano tenuto custodite, oramai dimenticate, nei portafogli: quelli di una volta, con tanti scomparti ove si riponevano, oltre ai documenti, i ricordi più cari. Anche l’università di studi e tradizioni locali del Crocese, che ha dedicato poche settimane fa, un ciclo di seminari all’argomento, ha potuto contare sulla partecipazione di numerosi anziani tra cui molti “crocesi”, che sono intervenuti sull’argomento raccontando le loro storie. Episodi e fatti, spesso inediti e dei quali si sconosceva il loro essersi verificati. Ma anche nel corso degli eventi che vengono organizzati nei comuni della provincia, o nel corso della presentazioni di libri specifici su questo argomento, si nota una partecipazione numerosa ed interessata di pubblico ed, anzi, dobbiamo dire, con grande soddisfazione, che è in crescita il numero di libri, specie quelli che rappresentano le “pietre miliari” in materia, acquistati da foggiani e non solo. La stessa stampa e i media oramai non parlano più dell’estate del 43 solo in occasione del 22 luglio (uno dei giorni tra i più tragici), ma sempre mettono in evidenza le notizie e le iniziative intraprese. Infine, dobbiamo dare atto, che anche grazie alla diffusione dei networks e delle varie piattaforme sociali, oggi molte più persone sono in grado di conoscere, interloquire e partecipare al dibattito sulle vicende che interessarono la loro città.

Sono questi, tutti aspetti che vanno tenuti in considerazione e fare, oramai, propendere, per l’apertura, al più presto, di un museo dedicato agli eventi di cui discorriamo. Tanti foggiani, studiosi , scrittori e giornalisti, nel passato anche recente, hanno richiamato l’attenzione di chi di competenza su questa prospettiva. E se non può essere, almeno all’inizio, un museo, per le ovvie difficoltà di un suo rapido divenire, che sia, quanto meno, organizzata un’esposizione permanente di documenti, cimeli, foto, video, modellismo. Anche in questo caso ci sono oramai abbastanza “segni” che dovrebbero far comprendere che è avvertita tra la gente, la voglia di conoscere e sapere. Basti pensare alle mostre tematiche ( per es. modellismo e aerei d’epoca, materiale armamentario e militare) oppure quelle più generiche che si sono svolte lo scorso anno, a volte solo per uno o due giorni, durante le celebrazioni del 69^ anniversario. Tutte hanno avuto gran seguito.

Sappiamo anche che l’amministrazione Comunale, pur tra le tante difficoltà, ha mostrato interesse allo sviluppo di queste tematiche ribadendo, in occasione di un incontro con i componenti del Comitato sopraccitato e durante la celebrazione , in Piazza Italia, del 22 luglio 2012, la propria disponibilità ad individuare un percorso comune per realizzare un monumento alle vittime dei bombardamenti, ma anche di impegnarsi per reperire la sede idonea per ospitare un museo e diffondere nelle scuole la conoscenza di questa parte importante della storia foggiana.

Ora, però, il 70^ anniversario incalza; è giunto il momento di unire gli sforzi, le conoscenze, le esperienze e i programmi, verso un’unica “mission” che è quella di celebrare, come si conviene, quei tragici avvenimenti. Il monumento ai caduti dei bombardamenti; Il museo; l’esposizione; le conferenze e quant’altro, devono divenire realtà in questo anno. Ce lo chiedono i 20000 morti innocenti; gli anziani, pochi, rimasti a ricordarci quegli eventi e verso i quali abbiamo un grande debito morale. Ce lo chiedono i nostri figli e nipoti che non vogliono, non devono e non possono dimenticare quanto accaduto ai loro nonni. Ce lo chiede quel sottile filo che,da sempre, lega il passato al futuro e che deve essere rafforzato e non deve rischiare assolutamente di essere reciso.

A cura del Presidente e i componenti del “Comitato per la realizzazione del monumento alle vittime dei bombardamenti del l’estate del 43”

‘Foggia sotto attacco’ di Gastone Mazzanti, un viaggio negli archivi Alleati per far luce su ciò che accadde nel 1943

Dic 15th, 2012 Postato in Documenti, Iniziative, Memoria | Commenti disabilitati su ‘Foggia sotto attacco’ di Gastone Mazzanti, un viaggio negli archivi Alleati per far luce su ciò che accadde nel 1943

Ieri sera, presso il Museo civico di Foggia si è tenuta la presentazione del libro del dott. Gastone Mazzanti, un volume sui bombardamenti a Foggia da parte di un pesarese non nuovo alla stesura di testi e ricerche storiche pubblicando altri volumi su Fano e Pesaro. Ha atteso la pensione per poter mettersi in viaggio e alla ricerca dei documenti, non avendo nessun legame con Foggia, ha svolto un lavoro impeccabile, molto tecnico e quasi crudo, mettendo il lettore davanti a ciò che gli Alleati si trovarono di fronte e come agirono in quei tragici giorni.

Ha intrapreso le ricerche sul capoluogo Dauno in seguito al ripetersi insistentemente il nome di Foggia nelle sue ricerche riguardanti altre città, incuriosito ha iniziato a cercare spulciando i vari archivi sia online che recandosi fisicamente nei musei e biblioteche di mezzo mondo per scovare quei documenti che nessun foggiano era mai andato a vedere. Anni di lavoro, un peso economico molto forte, tanta pazienza e buona volontà sono il frutto di Foggia sotto attacco, edito da Il Castello, un volume quasi enciclopedico, che raccoglie un’immensità di dettagli tecnici, foto aeree prima e dopo i bombardamenti, schede e rapporti per ogni giorno dei bombardamenti. E’ addirittura spiegato come leggere le didascalie delle foto, cosa indicano le sigle e le abbreviazioni.

Il Mazzanti, con molta lucidità si rivolge alla sala come se fosse un professore universitario, in piedi davanti al tavolo e spiegando animatamente le varie vicende che l’hanno condotto a Foggia, l’iniziale brutta esperienza, un’attesa lunga quattro anni, lo scontro con le istituzioni e poi finalmente qualcuno che ha appoggiato il suo progetto, un percorso travagliato che ha portato lo ha portato a dire, in tono semiserio che per questo gli dovrebbe essere conferita la cittadinanza onoraria. Presenti alla presentazione la dott.ssa Gloria Fazia, il dott. Michele Sisbarra che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, l’editore dott. Antonio Blasotta, il prof. Tommaso Palermo, esperto e ricercatore del periodo bellico e il dott. Alberto Mangano esperto di storia locale e presidente del Comitato ‘Un monumento in memoria delle vittime del 1943’.

Palermo ha sottolineato quanto sia importante e pregevole il lavoro svolto dal Mazzanti, definendo il libro quasi un monumento, qualcosa che lascerà l’impronta a lungo, un lavoro faticoso, lungo e ricco di ostacoli ma premiato poi dalla pubblicazione e dalla memoria che il testo lascia alle future generazioni. Il presidente del Comitato, Mangano, ha ringraziato il Mazzanti per l’impegno profuso per la città di Foggia, restando colpito dall’entusiasmo che ci ha messo per realizzare questo volume. In accordo con l’editore parte del ricavato sarà devoluto al Comitato per realizzare un monumento alle vittime del 1943, monumento che manca, siamo una città che non ha ancora un segno tangibile, un luogo che rammenti a tutti ciò che la nostra città e soprattutto i nostri concittadini hanno visto, vissuto e pagato a carissimo prezzo.

Presentazione libro Quando a Foggia c’erano gli americani.

Nov 6th, 2012 Postato in Iniziative | Commenti disabilitati su Presentazione libro Quando a Foggia c’erano gli americani.

Alle ore 16:00 di Martedì 6 Novembre 2012, presso la 1ª Circoscrizione CROCI/NORD, in Viale Candelaro  102, presieduta dal sig. Antonio Tannoia, nel corso del ciclo di incontri dell’Università del Crocese, dedicati ai bombardamenti del 43^ Organizzati da Pino Donataci e Salvatore Aiezza, ci sarà la presentazione del libro “Quando a Foggia c’erano gli americani” di Lucio Masullo.
Il libro rientra negli eventi per la raccolta fondi del Comitato “Un monumento a ricordo delle vittime del ’43 a Foggia”.
Alla presentazione presiederanno il presidente del Comitato dr. Alberto MANGANO ed il tesoriere dr. Salvatore Agostino Aiezza

La cittadinanza è invitata a partecipare