Testimonianza della signora Celeste

Lug 14th, 2016 Postato in Memoria, Storie, testimonianze | Commenti disabilitati su Testimonianza della signora Celeste

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Di seguito pubblichiamo la testimonianza inviataci da Antonella, figlia della signora Celeste, protagonista della storia.

Il 22 luglio 1943 mia madre aveva 8 anni, sembrano pochi per ricordare ancora, ma mamma ogni anno ne parla. Quel giorno suonò la sirena e nel cielo si vedevano gli aerei che volavano in basso. Il capostrada passò e invitava a stare dentro (teste dentro). Mamma rimase in casa con la sua famiglia (con la madre e i suoi 5 fratelli). Subito dopo si sentì un boato e dopo si seppe che era stata bombardata la stazione ferroviaria. Trovarono la morte dei parenti di suo nonno paterno (madre con sette figli). La nonna di mia madre con alcune sue zie decisero di andare a Faeto, mia nonna decise di rimanere perché mio nonno era stato richiamato alle armi e stava a Cerignola. (Mia madre abitava in via Le Maestre, in una traversa di via Arpi).

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Dr. Salvatore Aiezza, raccolta di testimonianze

Gen 11th, 2012 Postato in testimonianze | Commenti disabilitati su Dr. Salvatore Aiezza, raccolta di testimonianze

Pubblico un documento indirizzato al sig. Alfonso De Santis, scrittore e testimone dei bombardamenti sul Foggia nel 1943. A redigere il documento è il Dott. Salvatore Aiezza che recentemente ha scritto un libro sulla stazione del capoluogo Dauno, ‘Foggia, stazione di Foggia’

PREG.MO SIG.
Alfonso DE SANTIS

Ho letto con estremo interesse e partecipato con emozione agli avvenimenti così fedelmente raccontati nel Suo ultimo lavoro editoriale: “L’immane tragedia dell’estate dei 1943 a Foggia”. Avevo già avuto modo di leggere i Suoi precedenti scritti : “ll dito nella piaga” e “schegge” dai quali già traspariva un profondo senso di umanità, giustizia e legalità,valori che sembrano, purtroppo insieme a tanti altri …ex valori..! Finiti nel dimenticatoio della nostra società e che vengono invece da Lei riaffermati con determinazione in questo nuovo testo letterario.
Premetto che anch’io, come Lei, non sono “geneticamente” originario di questa città poiché sono occasionalmente nato a Foggia,come si dice con freddo linguaggio burocratico, dato che i miei genitori sono originari della Campania e dell’Emilia Romagna e quivi sono giunti per motivi di lavoro. Purtuttavia ho imparato ad amare Foggia dove ho conosciuto la mia attuale moglie dalla quale ho avuto 4 splendidi figli dei quali uno purtroppo prematuramente scomparso.
Avevo letto anche altri testi che raccontano della tragica estate del 43 con dovizia di particolari e documentazione molto interessante. Cito,tra tutti: “La città spezzata”e “…La morte venne dal cielo” ma la Sua “testimonianza” diretta, vissuta e raccontata con gli occhi di un bambino al quale, insieme ad innumerevoli altri coetanei venne vigliaccamente e barbaramente impedito da una guerra assurda la gioia di vivere con serenità e spensieratezza gli anni più belli della vita, mi ha colpito particolarmente; E di tanto ancor più me ne sono reso conto quando, leggendo il  Suo libro mi è capitato di incontrare lo sguardo dei miei figli e il paragone con le vicende che andavo leggendo non poteva non essere fatto… Così,sollecitato dalla lettura di quelle pagine, sono riuscito a tirare fuori dai cassetti della mia memoria alcuni spunti, spero interessanti anche per i suoi eventuali futuri lavori.
Pur dunque non essendo, nei termini che ho avuto modo di precisare, foggiano “purosangue” ho per converso sposato una donna le cui origine sono saldamente foggiane da generazioni. Le cose che sto per dirLe le ho quindi appreso da persone a me care e che le hanno vissute in prima persona. Mia suocera, Lucia Pecorella: amata e stimata maestra elementare sino a pochi anni orsono, di quelle che,per intenderci,non si dimenticano mai e alla quale ancora oggi i suoi ex alunni alcuni oramai ultraquarantenni,miei coetanei,non mancano di farLe visita nelle ricorrenze.(…altri tempi, altre scuole quando la maestra era davvero la seconda, se non talvolta la prima, mamma.. ..). . .Mio suocero ma,soprattutto, la nonna di mia moglie,maestra di francese: Donna Assunta Colecchia, scomparsa a venerandissima età sugli albori del 2000.

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