Capture of Foggia, rapporto dal National Imperial War Museum

Nov 20th, 2012 Postato in Documenti | Commenti disabilitati su Capture of Foggia, rapporto dal National Imperial War Museum

Curtiss Kittyhawk Mark III, FR817 ‘GL-O’ “Lady Godiva”, del 5° Squadrone SAAF sotto servizio al Mileni, nord-est di Foggia.

Anche se è difficile separare le attività delle unità strategiche e tattiche delle forze aeree britanniche e americane dopo l’invasione d’Italia, questo resoconto riguarda principalmente il ruolo di AAF. Nessuno ha descritto cosa hanno fatto in Italia i nostri compagni d’arme della RAF.

La cattura delle basi aeree della pianura di Foggia nelle prime fasi della campagna italiana può essere scritta negli annali militari come una delle chiavi per la liberazione dell’Europa, perché era lì che gli alleati, al fine di far partire strategicamente i bombardieri pesanti che dovevano volare verso Adolph Hitler “di sorpresa” e contribuire a distruggere la sua macchina da guerra.

Relativamente poco sviluppata sotto il controllo italiano, i tedeschi avevano creato un vasto sistema satellitare a Foggia per gestire centinaia di aerei. Mentre erano ancora in mano tedesca sono stati sottoposti a numerosi bombardamenti e per questo motivo, oltre al fatto che sono stati costruiti per velivoli leggeri, non è stato possibile immediatamente portare i bombardieri pesanti su quei campi. Ma i pianificatori AAF avevano da tempo riconosciuto che il Sud Italia poteva essere la base per una forza aerea che potreva colpire i Balcani e  gli impianti industriali  tedeschi. Gli ingegneri hanno attivato il Force XV Strategic Air, fortezze volanti e liberatori stavano usando Foggia come area di sosta per i voli verso gli obiettivi della Germania meridionale e in Austria.

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