Dr. Salvatore Aiezza, raccolta di testimonianze

Gen 11th, 2012 Postato in testimonianze | Commenti disabilitati su Dr. Salvatore Aiezza, raccolta di testimonianze

Pubblico un documento indirizzato al sig. Alfonso De Santis, scrittore e testimone dei bombardamenti sul Foggia nel 1943. A redigere il documento è il Dott. Salvatore Aiezza che recentemente ha scritto un libro sulla stazione del capoluogo Dauno, ‘Foggia, stazione di Foggia’

PREG.MO SIG.
Alfonso DE SANTIS

Ho letto con estremo interesse e partecipato con emozione agli avvenimenti così fedelmente raccontati nel Suo ultimo lavoro editoriale: “L’immane tragedia dell’estate dei 1943 a Foggia”. Avevo già avuto modo di leggere i Suoi precedenti scritti : “ll dito nella piaga” e “schegge” dai quali già traspariva un profondo senso di umanità, giustizia e legalità,valori che sembrano, purtroppo insieme a tanti altri …ex valori..! Finiti nel dimenticatoio della nostra società e che vengono invece da Lei riaffermati con determinazione in questo nuovo testo letterario.
Premetto che anch’io, come Lei, non sono “geneticamente” originario di questa città poiché sono occasionalmente nato a Foggia,come si dice con freddo linguaggio burocratico, dato che i miei genitori sono originari della Campania e dell’Emilia Romagna e quivi sono giunti per motivi di lavoro. Purtuttavia ho imparato ad amare Foggia dove ho conosciuto la mia attuale moglie dalla quale ho avuto 4 splendidi figli dei quali uno purtroppo prematuramente scomparso.
Avevo letto anche altri testi che raccontano della tragica estate del 43 con dovizia di particolari e documentazione molto interessante. Cito,tra tutti: “La città spezzata”e “…La morte venne dal cielo” ma la Sua “testimonianza” diretta, vissuta e raccontata con gli occhi di un bambino al quale, insieme ad innumerevoli altri coetanei venne vigliaccamente e barbaramente impedito da una guerra assurda la gioia di vivere con serenità e spensieratezza gli anni più belli della vita, mi ha colpito particolarmente; E di tanto ancor più me ne sono reso conto quando, leggendo il  Suo libro mi è capitato di incontrare lo sguardo dei miei figli e il paragone con le vicende che andavo leggendo non poteva non essere fatto… Così,sollecitato dalla lettura di quelle pagine, sono riuscito a tirare fuori dai cassetti della mia memoria alcuni spunti, spero interessanti anche per i suoi eventuali futuri lavori.
Pur dunque non essendo, nei termini che ho avuto modo di precisare, foggiano “purosangue” ho per converso sposato una donna le cui origine sono saldamente foggiane da generazioni. Le cose che sto per dirLe le ho quindi appreso da persone a me care e che le hanno vissute in prima persona. Mia suocera, Lucia Pecorella: amata e stimata maestra elementare sino a pochi anni orsono, di quelle che,per intenderci,non si dimenticano mai e alla quale ancora oggi i suoi ex alunni alcuni oramai ultraquarantenni,miei coetanei,non mancano di farLe visita nelle ricorrenze.(…altri tempi, altre scuole quando la maestra era davvero la seconda, se non talvolta la prima, mamma.. ..). . .Mio suocero ma,soprattutto, la nonna di mia moglie,maestra di francese: Donna Assunta Colecchia, scomparsa a venerandissima età sugli albori del 2000.

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Testimonianza raccolta dal sig. Salcone Ciro

Ott 12th, 2011 Postato in testimonianze | Commenti disabilitati su Testimonianza raccolta dal sig. Salcone Ciro

San Severo 12/10/2011

Sono Salcone Ciro , classe 1961, sono nato e vivo a San Severo. Con la presente lettera desidero ricordare mio nonno, Salcone Ciro , (nato a San Severo il 16 Ottobre 1907 e scomparso nella stazione di Foggia il 22 Luglio 1943). Dai documenti in mio possesso , mio nonno all’atto del decesso rivestiva la qualifica di manovale aspirante sussidiario ( personale non di ruolo) alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato . Il suo nome viene ricordato insieme a quello di altri ferrovieri su una lapide marmorea posta sull’ingresso destro della stazione di Foggia. Nella città di Foggia in quella tragica estate 1943, qualche settimana dopo ,  trovarono la morte, per cause non ancora certe , anche la moglie di mio nonno (D’Arenzo Emilia) ,  la madre di mio nonno (Mainelli Assunta)  e una cugina di mia nonna Emilia , nel vano tentativo di trovare la salma di mio nonno e trasferirla nel cimitero di San Severo. La mia famiglia pagò a caro prezzo le scelte scellerate di una guerra inutile del regime d’allora. Mio padre, Salcone Francesco, e le sorelle , Salcone Teresa e Salcone Assunta , nel giro di pochi giorni si ritrovarono senza affetti, e furono inoltre divisi ed affidati ai parenti più vicini. Io credo che bisogna ricordare oltre ai foggiani anche le genti scomparse a Foggia, provenienti dalle città limitrofe , ( durante quei mesi di guerra)  che per vario motivo si trovavano nella città martoriata. Ho riflettuto spesso su queste vicende , sia attraverso i ricordi di mio padre e dei miei parenti , che grazie alla raccolta di documenti di vario genere quali libri e foto. Chiedo spesso alle persone anziane di mia conoscenza informazioni e ricordi riguardo quell’epoca , e penso che questa immane tragedia sia di ammonimento per la nostra generazione e per quelle che verranno.

 

Salcone Ciro