LE VITTIME E I DANNI

Set 26th, 2008 Postato in | no comment »

La valutazione del numero delle vittime non trova concordi gli studiosi ed è obiettivamente un dato molto difficile da stimare. Proviamo a dare un quadro della situazione. Tutti i testimoni parlano di enormi distruzioni e numerosissime vittime. Appena dopo la guerra secondo una valutazione sommaria si parlò di circa 20.000 morti. Nel 1954 un’indagine svolta dal Comune di Foggia, in occasione della posa della prima pietra della Cappella Ossario commemorativa al cimitero, calcolò 20.292 morti. Questa cifra in genere è la più citata anche se è frutto di una stima, il progetto di procedere ad un esatto conteggio dei corpi presenti nelle fosse comuni non venne portato a termine in quanto la Cappella venne completata solo 13 anni dopo, quando oramai era passato troppo tempo. Di contro  secondo l’ISTAT in provincia di Foggia ci sarebbero stati solo 607 morti per cause belliche e di questi solo 249 fino all’8 settembre. Il Comune di Foggia ritenne errata questa valutazione e comunicò all’ISTAT che a Foggia, prima della guerra,  vi erano 79.202 abitanti, nell’aprile 1945 ve ne erano invece 59.176, dunque mancherebbero 20.026 persone. Però comunicò anche che le denunce di morte nel 1943 erano state solo 974. Riportiamo, inoltre, le considerazioni di Gaetano Spirito che nel suo libro “…ieri Foggia…”1981, a cura dell’Amministrazione Provinciale di Foggia: a pag. 276 ricorda come i dati più affidabili sui decessi in tutta Italia, a causa dei bombardamenti, sono quelli dell’ISTAT che valutano 20.952 deceduti (18.376 civili e 2576 militari )dal 10/06/1940 all’8/09/1943 e 43.402 deceduti (41.420 civili e 1.982 militari) dal 9/09/1943 al 22/04/1945. Il dato di Foggia sarebbe difficilmente giustificabile visto che  i 22.000 morti sarebbe avvenuti tutti nel primo periodo superando il dato complessivo ed inoltre occorrerebbe considerare che nello stesso periodo  Napoli ebbe oltre 3600 morti e che anche nel caso di Napoli vi sono studiosi che parlano di possibili 20.000 vittime. Occorre inoltre ricordare che  sia secondo gli Alleati che sia secondo molti storici italiani sarebbe Napoli la città più bombardata in Italia. Vogliamo aggiungere  tre considerazioni che sollevano altri dubbi. Ventimila vittime è una cifra enorme, questo comporterebbe che in media in ogni famiglia, classe scolastica, condominio, ufficio debba essere deceduto un terzo dei componenti cosa che non sembra sia avvenuto. La seconda è che  di fronte alla cifra di oltre 20.000 morti ci si aspetterebbe un numero almeno equivalente di feriti gravi come avviene generalmente negli episodi bellici ma questo avrebbe fatto di Foggia una città di invalidi di guerra ed anche questo non è stato riscontrato. La terza è che su circa 2000 ferrovieri ne risultano deceduti una ventina dunque circa l’1%. Ebbene è noto che la maggior parte dei bombardamenti furono effettuati sulla stazione e sui quartieri limitrofi abitati da famiglie di ferrovieri. Non si spiega il dato complessivo che afferma che le vittime siano state circa il 30% della popolazione. Il problema centrale, a nostro avviso è chiarire quale criterio abbia seguito il Comune di Foggia o il IX Corpo d’Armata a stabilire nel 1954 il numero delle vittime visto che l’indagine viene definita approssimativa ma il numero delle vittime è dato con assoluta precisione mentre è presumibile che questi calcoli siano stati fatti senza contare i corpi o consultare documenti ufficiali (anagrafe o verbali di sepoltura).  Il problema è dunque aperto e sarebbe doveroso stabilire una volta per tutte la verità storica soprattutto oggi in cui abbiamo l’esempio di Dresda dove una commissione ha verificato che le vittime accertate sarebbero solo 18.000 e non 50.000, 100.000 o addirittura 250.000 come si è detto per anni. Per quanto riguarda i danni al patrimonio immobiliare di Foggia i dati sono i seguenti: su 31.410 ne sono stati distrutti 9.025, gravemente danneggiati 10.674, giudicati inabitabili 2.533, danneggiati dall’occupazione alleata 1.504 per un totale di 23.736 vani pari al 75,56%. (dati Vigili del Fuoco-Genio Civile)