LA GUERRA IN ITALIA

Set 8th, 2008 Postato in | no comment »
All’inizio del 1943  la II Guerra Mondiale stava volgendo decisamente a favore delle forze Alleate.Nel Pacifico gli Stati Uniti avevano riconquistato l’iniziativa contro il Giappone, in Russia gli eserciti tedesco ed italiano, bloccati a Stalingrado, avevano cominciato a ritirarsi, in Africa Settentrionale gli Inglesi dopo la vittoria di El Alamein (23 ottobre-5 novembre 1942) avevano costretto le forze dell’Asse a un progressivo ritiro. Nella conferenza di Casablanca del febbraio 1943 si presero in esame le varie alternative per procedere sotto la guida del generale  Montgomery all’invasione dell’Europa Meridionale. Fra le forze Alleate Winston Churchill premeva affinchè dopo la Sicilia si procedesse all’invasione dell’Italia per costringerla alla resa ritenendola l’anello debole dello schieramento nemico. Gli americani invece erano dell’opinione che dopo la Sicilia bisognasse invadere la Sardegna e poi la Francia meridionale per agevolare l’invasione della Francia da nord da realizzare mediante un massiccio sbarco. Vi era inoltre una terza opzione che prevedeva l’invasione dell’Italia dall’Adriatico e dai Balcani. Intanto nel maggio del 1943 si ebbe la definitiva sconfitta in Tunisia delle forze dell’Asse. Con queste tre opzioni nel cassetto si procedette  alla facile conquista di Lampedusa e Pantelleria l’11-12 giugno, seguita dallo sbarco in Sicilia il 10 luglio (Operazione Husky). Gli alleati disponevano di 160.000 uomini divisi in due armate: la 7a armata americana del generale George Smith Patton e l’8a britannica al comando del generale Bernard Law Montgomery supportati da 4.000 aerei e 600 carri armati soprattutto del modello M4 Sherman. L’armata di Patton aveva il compito di conquistare le coste tra LicataVittoria, mentre quella di Montgomery doveva prendere le coste tra la penisola di PachinoSiracusa. A contrastarli si trovavano 230.000 soldati italiani e 40.000 tedeschi. Gli italiani (al comando del generale Alfredo Guzzoni) erano raggruppati in quattro divisioni: Aosta, Assietta (di stanza tra PalermoTrapani), Livorno (di stanza aCaltagirone) e Napoli (di stanza fra SiracusaAugusta). Numerose inoltre erano le brigate, le divisioni e i reggimenti costieri del Regio Esercito.I 40.000 tedeschi (al comando del generaleWilhelm Schmalz) raggruppati nella divisione paracadutisti Hermann Göring, più altri tre gruppi della 15a divisione. Il comando delle forze dell’Asse si trovava ad Enna. L’11 luglio, dopo aspri combattimenti, caddero Siracusa e Augusta, un’importante base navale. In soli 10 giorni la 7aarmata americana e l’8a britannica conquistarono due terzi dell’isola. Davanti alla relativa facilità delle operazioni gli Alleati già il 16 di luglio decidono di procedere con l’invasione dell’Italia secondo il piano di Winston Churchill.  Palermo venne pesantemente bombardata e si arrende il 22 luglio.  Nel frattempo si intensificano i bombardamenti sulle città italiane in particolare Foggia, Roma e Napoli al fine di piegare il morale della popolazione e costringere l’Italia alla resa. Davanti ad una situazione così critica il re Vittorio Emanuele il 25 luglio fa dimettere Mussolini e cominciano i contatti segreti per giungere ad un armistizio.  Conquistata Palermo le unità alleate puntano su Messina dove le unità dell’Asse resistono  fino al 17 agosto, ma devono poi ritirarsi varcando così la costa per riparare in Calabria.   Gli Alleati seguono la strategia proposta dal generale Marshall che pone come primo obiettivo il controllo dell’asse Napoli-Foggia. Lo scopo era quello di assicurare alle forze alleate l’utilizzo del porto di Napoli e del nodo ferroviario e degli oltre trenta aereoporti  della zona di Foggia in mano alle forze armate tedesche. Comincia così la “campagna Napoli-Foggia” . Gli Alleati con l’VIII Armata Inglese insieme a truppe canadesi passano lo stretto di Messina  il 3 settembre “Operazione Baytown” volutamente lo stesso giorno in segreto si firma l’armistizio a Cassibile e chiedono agli italiani di renderlo pubblico. L’8 settembre il generale Eisenower da Radio Tunisi annuncia l’armistizio, qualche ora dopo  lo diffondono anche gli italiani. Gli alleati sbarcano a Taranto il 9 settembre  ” Operazione Slapstick” eseguendo una manovra diversiva che aveva lo scopo di sottrarre forze all’avversario in vista dello sbarco massiccio che avvenne a Salerno lo stesso giorno “Operazione Avalanche”.
Il 27 settembre i tedeschi lasciano Foggia e il 29 settembre il generale Montgomery al comando dell’VIII armata entrano a Foggia. Il 1 ottobre gli Alleati entrano a Napoli trovano la città liberata dai tedeschi cacciati dalla rivolta dei cittadini durante le famose 4 giornate di Napoli 27-30 settembre. La “campagna Napoli-Foggia” terminerà ufficialmente il 21 gennaio 1944.

la "campagna Napoli Foggia"
la “campagna Napoli Foggia”

Dopo la conquista di Napoli la campagna d’Italia procederà molto più lentamente sia a causa della resistenza opposta dalle truppe tedesche che trarranno vantaggio dalla conformazione geografica dell’Italia e sia dal progressivo spostamento degli interessi degli Alleati in nord Europa a seguito dell’apertura di un secondo fronte in Francia con lo sbarco in Normandia. Roma viene liberata solo il 6 giugno 1944, 8 mesi dopo Napoli.  La liberazione del nord Italia dalle truppe tedesche coinciderà praticamente con la fine della guerra in Europa. Il 25 aprile del 1945 viene liberata Milano, il 28 aprile viene fucilato Mussolini, il 30 aprile Hitler si suicida, l’8 maggio la Germania si arrende senza condizioni.


 


 

la "campagna Napoli Foggia"
la “campagna Napoli Foggia”