Una testimonianza di Marcello Veneziani

C’è qualcuno che si ricorderà di quasi ventimila morti nel bombardamento di Foggia? Lo dico con la pietas nel cuore, senza alcuna passione militante, senza nemmeno un filo di livore. Lo dico anche per fatto personale. Mia madre mi raccontava che era lì, incinta di mio fratello, nella stazione di Foggia, quando comin­ciò l’uragano di bombardamenti. Riuscì a sal­varsi perché, a suo dire, un angelo misterioso, la prese per mano e la condusse in un rifugio, subito dopo dileguandosi. Capisco che sull’orlo estremo della vita, ci sovvengono immagini che magari sono frutto di metafisiche illusioni. Ma lei si salvò, mentre a pochi metri bombardava­no un ospedale dove erano ricoverati centinaia di bambini provenienti da tutta la provincia. Morti, sterminati. Massacri così non se ne sono visti neanche in Irak

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This entry was posted on lunedì, Settembre 8th, 2008 at 08:00 and is filed under testimonianze. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.


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